Viaggiatrice di mondi fantastici, improponibile e bizzarra scrittrice, un po' folle come tutti e un' inguaribile mangiatrice di caramelle
domenica 4 settembre 2016
JenesuispasCharlie ma aspetta!!...non lo sono mai stata
La satira ha origini antichissime, sin dall' antica Grecia, e ha sempre avuto come perno gli stessi argomenti di critica e accusa che sono: la politica e la società.La satira tuttavia non nasce per fare ridere, per strappare la risata anche se ha delle radici comuni al sarcasmo e all'ironia.Nasce per suscitare una reazione immediata non appena la si ha davanti che di solito è di disgusto, quasi schifo, perchè certe vignette di satira attuali sono veramente pesanti.
In questi giorni il neo protagonista delle polemiche sembra essere tornato il vecchio Charlie Hebdo che, con un disegno particolarmente spinto, ha toccato anima e corpo di tutto il popolo italiano che si è trovato attaccato su un fatto sul quale la satira non sembra proprio azzeccata.
I disegnatori del giornale satirico francese hanno infatti incentrato due delle loro vignette sul tragico terremoto che ha colpito il centro Italia poco più di una settimana fa.
Subito, e giustamente, si è scatenata una polemica dove gli stessi italiani, alcuni che in tempi non remoti erano stati tra i difensori di Charlie con il famoso motto "JesuisCharlie", attaccavano i francesi con commentini sgradevoli a riguardo della rete francese di Intelligence o su altri recenti avvenimenti che collegavano la morte con la Francia.Alcuni tra i giornalisti satirici italiani hanno risposto alla satira con altrettanta satira pungente e spinta che può risultare pesante per tutti.
In questo modo si è passati da "JesuisCharlie" a "JenesuispasCharlie" a "JesuistujoursCharlie" e la cosa che dovrebbe indignare più della vignetta in sé é proprio questo rapido cambiamento di pensiero; sembra quasi che fin quando non ci tocca da vicino tutto può andare bene, ovviamente non si vuole giustificare la violenza che il periodico ha subito, però è abbastanza ridicolo.
Come io, italiana, mi sono sentita chiamata in causa, toccata, offesa da quella vignetta che gioca sul paradosso italia/ pasta e immagina le vittime invece che sotto le macerie come se fossero una lasagna, devo rendermi conto che forse tanti dei disegni di Charlie Hebdo possono risultare offensivi agli occhi di altri.
Non è certo il mio JesuisCharlie a garantirmi la libertà di pensiero.
Premettendo che io non sono mai stata Charlie perchè non ne condivido le modalità e reputo le offese gratuite, penso che la libertà di pensiero abbia un limite come tutto, una linea netta che separa.
La mia libertà di pensiero finisce quando vado ad offendere o violare la libertà che ha un altro attaccando ciò in cui uno crede, lo stato in cui vive, le disgrazie che lo hanno colpito.
A quel punto diventa solo un modo gratuito di offendere.
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