venerdì 27 maggio 2016

Recensione: Lo chiamavano Jeeg Robot


Che cos’è un eroe?
E’ forse un uomo stretto in una tutina aderente rossa e blu che è stato morso accidentalmente da un ragno?O forse uno che viene da un pianeta lontano e che è invincibile se non avvicinato alla kryptonite?O qualcuno di completamente astratto che esiste solo nei nostri sogni e che è pronto a salvarci la vita dai mostri che la minacciano?
Certamente il vero supereroe è equilibrato tra realtà e finzione e non per forza deve nascere buono e morire da buono.
Enzo Ceccotti è un piccolo ladruncolo romano che vive la sua vita nell’ansia che ogni corsa lontano dalla polizia possa essere l’ultima, abita in uno squallido appartamento fatto di un letto, un divano, centinaia di casette porno e un frigorifero che riempe solo di budini.
Un giorno, durante una delle sue solite fughe, scappa passando sull’argine del Tevere e si rifugia in una baracca abbandonata da cui è costretto ad uscire non appena arrivano i poliziotti finendo così in acqua.Quello che Enzo non sa, è che i fondali di quella zona contengono barili di scorie radioattive, uno dei quali viene bucato e libera la sostanza nociva proprio mentre Enzo finisce sott’acqua.
Dopo una notte in preda ai conati e alle forti convulsioni, il ladro decide di rivolgersi a Sergio, membro della banda criminale capitanata da Fabio detto lo Zingaro, con Sergio decidono di andare a recuperare un carico di droga trasportato da due fratelli, nello scontro tuttavia Sergio muore ed Enzo, colpito da una pallottola, cade fuori dalla finestra risvegliandosi dopo pochi minuti indenne.
Tornato a casa scopre il suo nuovo super potere, una super forza che lo rende capace di bucare le porte, spostare i mobili con un braccio, modellare i caloriferi a fisarmonica e staccare sportelli dei bancomat migliorando decisamente le sue qualità di criminale tanto da diventare un icona dipinta sui muri della città e filmata dalla gente.
Nel mentre, Enzo fa la conoscenza di Alessia, figlia di Sergio, che è una ragazza molto fragile con un passato insicuro alle spalle e con un ossessione per il cartone “Jeeg Robot d’acciaio” tanto che identifica in Enzo il suo eroe pronto a salvarla dalla banda dello Zingaro che la minaccia.Enzo, per quanto lo voglia negare, con il passare del tempo si affeziona alla ragazza riuscendo ad avvicinarsi alle storie raccontate nel cartone giapponese.
Con l’evolversi della storia l’uomo si trasforma da super criminale a criminale supereroe che è in grado di scindere il bene dal male e aiutare il prossimo.Se inizialmente la sua identità è nascosta agli occhi di tutti successivamente il suo segreto è messo alla prova in particolar modo dallo Zingaro e dalla sua banda che si vede togliere sotto il naso gli affari e i colpi migliori da un misterioso uomo super forte vestito di nero.Lo Zingaro, già stressato per questioni con la camorra napoletana, non vede di buon occhio il super criminale e tenta più volte di estrapolargli il segreto del suo super potere per poter diventare come lui.
Ma Enzo non è il solito supereroe estraneo alla realtà, lui è dentro la realtà più di quanto si creda ed è forse la visione più umana del supereroe che è stato cattivo, ha visto il dolore, la morte con i propri occhi per poi scegliere qualcosa di più e diventare una volta per tutte Jeeg Robot!

Interpretazioni molto convincenti e reali nell’ambiente della malavita romana, colpi di scena eclatanti non ce ne sono, ma il film è carico di una sottile suspance che ti spinge a voler arrivare per forza alla fine per poter incastrare tutti i tasselli della storia.Forse è un po’ troppo usato il romanaccio per cui per uno che non è romano certi passaggi sono difficili da capire ma ci si arrangia bene con ciò che si ha.
Storia coinvolgente e piuttosto originale in una rivisitazione italiana e moderna dell’icona degli anni ’70 che rinnova anche l’immagine del supereroe che è sempre super, ma un po’ più umano anche nelle emozioni.
Fin dall’inizio siamo portati ad amare il personaggio di Enzo/Jeeg e, almeno per quanto riguarda me, anche il super cattivo Zingaro che, nella sua pazzia un po’ nevrotica, è unico nel suo genere.
VOTO: 8,5

                        


domenica 8 maggio 2016

Happy mother's day!

Ciao Ma,

Oggi è la festa della mamma e lo so che sembra scontato o chissa cosa scrivere qualcosa a riguardo o citare te inondandoti di auguri e complimenti, ma mi sento davvero contenta nel farlo perchè ne voglio approffittare finchè ne ho l’occasione perchè si sa che il tempo è imprevedibile.
Vorrei scrivere tanto per te, ma il succo del discorso sarebbe solo un enorme e sincero GRAZIE!
Grazie davvero per tutto, per essermi accanto e sostenermi, per consigliarmi e guidarmi, per rompermi le satole e rincorrermi per casa urlando di mettere a posto.Grazie per avere la pazienza di ascoltarmi quando ti leggo qualche nuovo scritto, il tuo essere maestra è una grandissima arma a mio favore e te ti diverti parecchio a prendermi in giro per i miei errori.
A volte abbiamo i nostri momenti in cui entriamo in modalità “bestia” e non ci sopportiamo, ma poi passano abbastanza in fretta e ce ne dimentichiamo e ci abbracciamo e poi torniamo normali.
Sono passati esattamente sedici anni e otto mesi domani dal nostro primo incontro e immagino che nel mezzo ci sia stato un po’ di tutto, ero piccola e piangevo, non volevo mangiare e mi facevate il solletico di notte per svegliarmi, ora che non sono più tanto piccola mi lasci dormire fino a tardi, ma ti preoccupi che abbia mangiato a sufficienza.Che bei ricordi che sono, li porterò per sempre con me e penso che anche per te saranno speciali.
Lo so che spesso non sono una figlia perfetta ma chi mai è perfetto, solo papà forse, lui lo dice sempre e mi fa morire dalle risate, lo so che non sono brava a tenere in ordine la mia camera, non sono in grado di non lasciare roba mia sparsa per casa e spesso sono distratta ma, a quanto pare, è un vizio di famiglia e scomparirà con il tempo come è successo a te, e sarà d’aiuto anche il tuo esercizio mentale che dici sia così importante.Forse hai ragione, ma per ora non ti ascolto.
Mi hai fatto scoprire tante cose nuove e belle: mi hai insegnato a cucinare, e quanto mi piace ancora oggi aiutarti a preparare la cena, mi hai consigliato decine di libri da leggere, mi hai fatto conoscere nuovi amici, mi hai portato in giro per Genova e solo grazie a te riconosco certe zone.Fossi stata da sola non le avrei mai visitate o non ci sarei nemmeno mai passata.Ti ringrazio davvero.
Sto crescendo e sempre di più mi rendo conto di quanto io sia fortunata ad avere voi, ad avere una famiglia come la nostra che cerca di non farmi mancare nulla, in cui siamo come su una nave, se questa affonda la colpa non è del capitano, ma di tutti quanti, abbiamo tante frecce al nostro arco.
Ci sarebbero tantissime altre parole, ma io mi fermo qui perchè il resto è già detto e lo sai.La mamma è sempre la mamma e tu sei la mia.
Non so se leggerai questo perchè credo che sia troppo tecnologico per te, ma di sicuro ci penserà papà ad aiutarti.Perdonami se ti prendo un po’ in giro sulla tua incapacità tecnologica, ma sei proprio un caso perso.

Ti voglio bene!
Tua, Zezi.

P.S. Buona festa della mamma a tutti!





mercoledì 4 maggio 2016

Atlov anu are'c

        Agli amici che leggeranno questo, 
agli amici che vorrei lo leggessero....
 A tutti i miei Amici....

Ci sono tanti tipi di amici e amicizie, ognuna a suo modo speciale e unica, ognuna capace di darti un pochino in più per crescere, per diventare quello che vuoi diventare e solo in quel modo puoi realizzarti.Gli amici sono la chiave capace di aprire qualsiasi porta, abbattono le distanze e ci fanno sorridere anche quando non vogliamo affatto farlo.
C ’è l’amica che ti sorregge quando sei sfinita e l’unica cosa che vorresti fare sarebbe buttarti per terra e rinunciare a ciò che stavi facendo, cadere per poi rimanere sdraiato a guardare i contorni degli altri che ti calpestano, ecco quell’amica non lo permetterebbe mai, non vorrebbe vederti sconfitta.Ti metterebbe un braccio intorno alle spalle e correrebbe con te fino al traguardo.C’è l’amica che ci fa sorridere in ogni situazione, lei è la stessa che a volte troviamo imbarazzante ed altre volte incredibilmente dolce e affettuosa e ci fa cambiare continuamente idea sul suo conto.C’è l’Amico, con la A maiuscola, con cui litighi in continuazione ma che in sostanza adori, e gli vuoi così bene che non riesci a smettere di parlargli, non hai nemmeno il coraggio di non ridere alle sue battute orribili o di dirgli che qualcosa non ti piace.Un’arma a doppio taglio, lui ti conosce e te pure, potete ricattarvi a vicenda in simpatia.C’è l’amica tutta seria e sempre pronta a fare la brava ragazza della situazione, ma sotto sotto vorrebbe solo sentirsi un po’ più come le altre perchè in fondo è influenzata dalla sua cerchia di amicizia e ci tiene più di quanto lo dimostri, c' è l’amica che non perde occasione per essere talmente simpatica da finire per essere odiata da tutti perchè quando è troppo è troppo e lei tende ad esagerare sempre,  ti rende un po’ pettegola perchè gli argomenti su di lei non mancano mai, tuttavia le vuoi bene.Ci sono gli amici che alimentano il gossip della cerchia, lo rendono piccante e interessante, comunque rientrano nell’insieme di quelli simpatici e ammetti di volergli bene.C’è l’amico che credevi di aver perso da anni, di lui ti erano rimaste solo le foto, i ricordi e qualche residuo di starlight luminescente sparsa per casa; lui è a suo modo speciale perchè alla fine lo ritrovi sempre, vi rincorrete, e più avanza uno, più l’altro accelera e primo poi quello dietro ce la fa e lo raggiunge.
Ce ne potrebbero essere altre centinaia di migliaia di tipi, a me piace pensare alle varianti, mi piace cercare di associare un nome ad ogni gruppo, mi fa sentire colleggata da un filo di diverso colore per ognuno, l’amicizia in fondo è qualcosa di molto strano, a volte sembra avere un profumo ben preciso, ti scatena una voglia matta di aiutare l’amico, di cercare di capirlo, di immedesimarti in lui e vivere con lui i suoi problemi anche quando i problemi sono troppo grossi per entrambi.E’ una sfida, una lotta che se si è insieme magari può essere meno difficile.
Ho sempre pensato che l’amicizia in parte fosse legata e stabilita dal caso, tutto accadeva perchè doveva accadere non c’erano grandi spiegazioni: così ho visto paesaggi mozzafiato, mi sono persa per le città e poi mi sono ritrovata, ho conosciuto persone speciali, diverse da me, a volte più forti di me, più decise, determinate, altre, invece, avevano bisogno e hanno bisogno di una guida e anche tu hai bisogno di loro.Le amicizie nate per caso sono le più belle, quelle più autentiche.
L’amica che incontri perchè una sera c’è pure lei, siete insieme a tanta gente e non c’è neanche il tempo materiale per conoscersi, ma questo non fa altro che rinnovare una tacita promessa di volersi rivedere, possono passare anche mesi, a volte un’estate intera, ma poi vi vedete e non smettete di essere amiche come siete.A questa amica vuoi bene perchè pian piano l’hai imparata a conoscere, hai accettato i suoi difetti e il suo carattere, le hai mostrato il tuo, siete ancora insieme e nonostante tutto non riesci ancora a trovarle un soprannome vero perchè per te sarà sempre e solo lei.
L’Amico con cui non avevi mai parlato veramente, ma, per volere di eventi superiori, ti ha vista mezza nuda, una scusa tira l’altra e ormai si è guadagnato un casseto del reparto Amicizia con la A maiuscola del tuo cuore.Anche lui è abbastanza squallido nelle sue battute e spesso ti fa chiedere come puoi essere ancora suo amica ma alla fine sappiamo che è così e basta.
L’amica che ti guarda dal suo banco e che anche tu guardi ogni tanto, è forse una delle più strane che hai mai incontrato perchè è molto più simile a te di quanto vuoi ammettere: la stimi, a  volte ti arrabbi e non la sopporti più di tanto, ma è solo questione di ore perchè passi tutto, la invidi anche, non sai bene per cosa, aspetto o qualità o più semplicemente carattere, la invidi e basta ma le vuoi un gran bene, solo che non glielo dici molto spesso, ma lo si capisce da tutto il resto.
Tra le più importanti c’è l’amica che non ricordi quando l’hai incontrata, nè perchè, nè per come.L’hai solo incontrata ed è scoppiato qualcosa.Lei è la compagna di mille avventure tutte concentrate in poco tempo perchè non ne hai mai abbastanza, un’estate, lo sbattere delle ciglia e tutto è finito.Lei la adori, è lontana, ma vicina a te, certe cose, anche se le rifai una volta a casa, non hanno lo stesso sapore che se fatte con lei.Ti conosce parecchio, hai anche un soprannome imbarazzante che solo lei sa e può usare perchè, a ripensare alle cose che avete fatto insieme, quella è davvero quella meno imbarazzante.Lei e l’amica che prima odiavi vanno mano nella mano perchè le hai scoperti insieme, una la conseguenza dell’altra e non riesci a vederle separate, l’amica che odiavi, adesso è come una sorella minore e l’hai presa sotto l’ala protetta, inutile dire che le vuoi davvero bene.
La punta dell’iceberg però lo occupa un’altra amica, speciale al punto giusto, un po’ precisina, un po’ rompiballe e inspiegabilmente gemella in simbiosi con te, non fisicamente, ma con il cuore.Lei c’è e tu ci sei, non serve che vi sentiate tutti i giorni perchè non ha importanza, non è quello che alimenta la vostra amicizia.Lo è il sentirsi bene, felici, leggere, legate l’una all’altra da un filo arcobaleno che vi attrae sempre, non vi lascia mai.Con lei ci sono state davvero tante cose, condividete i ricordi di tante serate insieme, imbarazzanti passeggiate e serenate degne del miglior Sanremo, avete riso, pianto, parlato del vostro primo bacio, del vostro primo ragazzo, di quanto preferiste questo invece che quello, parlavate anche del futuro.Non per forza dovevate vivere nella stessa casa o controllarvi a vicenda perchè avevate costruito un castello di sabbia ed era abbastanza resistente e protetto da poter restare in piedi.Questa amica è la più strana di tutte, perchè la conosci da tantissimo tempo ma non ti stufi mai e ancora oggi, a Natale o al compleanno, sono dolori a trovare il regalo perfetto che non la deluda e che piaccia anche a te.A volte non la capisci, altre non la vorresti capire.E’ solo lei ed è davvero lei.

 Atlov anu are’c è la favola al contrario dell’amicizia di una vita, ha un inizio preciso e una fine decisa e stabilita sempre dal caso, non segue uno schema preciso, è solo vita ed è solo amicizia.