martedì 19 gennaio 2016

Recensione film Piccolo Principe

L’ESSENZIALE E’ INVISIBILE AGLI OCCHI

Il Piccolo Principe affascina da decenni grandi e piccini per la sua storia speciale, semplice, diretta, una storia che agli occhi di molti può sembrare banale ma che, se si guarda con il cuore, ha tutto un altro sapore.
Alcuni l’avranno letta magari per compito durante la scuola, altri per il piacere di scoprire una nuova avventura, altri ancora seguendo i pareri della massa che lo reputa ormai come best seller della letteratura moderna.
Il successo del Piccolo Principe, di Antoin de Saint-Exupery, probabilmente è dovuto proprio al grande coinvolgimento di più fasce di età nella sua storia, basti pensare che è stato definito da lui un libro per bambini indirizzato agli adulti, perchè nel suo racconto emerge un lato del mondo dei “grandi” che molti vogliono ignorare e nascondere.
Sono proprio gli adulti i protagonisti sottintesi della vicenda, quegli adulti che, come dice il Piccolo Principe, “sono esseri proprio bizzarri ”, così concentrati sul proprio lavoro, sui beni materiali, gli averi e disattenti allo stesso tempo sulle cose importanti come l’amore, l’amicizia, la famiglia.
Inizia così, nella trasposizione cinematografica di Mark Osborne, la storia di Piccola Ragazza che è la protagonista femminile ed è una bambina delle elementari figlia di un padre assente e di una madre in carriera che le organizza la vita secondo un’enorme tabella divisa secondo date, orari e attività da rispettare ed aspira a vederla entrare in una prestigiosa scuola della città.
Le due vivono in una casa uguale alle altre in un quartiere altrettanto uguale e grigio.Tutto è ordinario, ordinato e monotono.
Tutto tranne l’Aviatore che abita nella bizzarra casa di fianco alla loro che, a differenza delle altre, oltre ad essere più imponente è anche colorata e rispecchia il carattere del suo proprietario.
L’Aviatore è un simpatico vecchietto che tenta in tutti i modi di riaggiustare il suo areoplano caduto tanti anni prima nel Sahara.
Dopo un primo incontro tra i due in circostanze alquanto spiacevoli fa “veramente” la conoscenza di Piccola Ragazza curiosa di staccarsi dalla sua vita programmata e scoprire pian piano la storia di quel misterioso Piccolo Principe.
Tra i due nasce una profonda amicizia che presto si trasforma in un rapporto quasi familiare, si può dire infatti che la bimba veda nel vecchietto l’amore, la fantasia, la spontaneità che spesso non viene capita e la voglia di amicizia e coinvolgimento che vorrebbe vedere in sua madre.
Ad ogni loro nuovo incontro un nuovo tassello della storia viene incastrato al precedente.
Piccola Ragazza incontra così la volpe che diventerà la sua consiliera sotto forma di peluche, vede l’Ubriacone vanitoso, il Re desideroso di potere, il Mercante di stelle così avaro e incontentabile che nel corso della narrazione incontra nuovamente su un altro asteroide, quello degli adulti, sul quale arriva durante il suo viaggio alla ricerca del Piccolo Principe a seguito del ricovero in ospedale dell’Aviatore.
L’asteroide degli adulti si rivela un immenso ammasso di uffici neri e grigi dove nessun bambino può mettere piede perchè costretto a crescere con la forza.
Piccola Ragazza riesce a trovare il Piccolo Principe che nel frattempo è diventato grande e sembra aver dimenticato tutto ciò che era stato, ora lavora come spazzacamino al servizio del potente Mercante di stelle che ha rubato tutti gli astri dal cielo e li tiene nascosti in un’enorme campana di vetro.
La bambina aiutata dal Principe, che è riuscito a  ricordare,  libera le stelle scatenando lo stupore degli adulti che non le avevano mai viste, accompagna il ragazzo sul suo asteroide il B-612 dove sono cresciuti a dismisura i baobab e la sua rosa è lentamente appassita tanto da trasformarsi in polvere e fondersi nel tramonto.
Il Principe è triste di non essere riuscito a proteggerla e amarla come lei amava lui ma ad un certo punto chiude gli occhi e ricorda le parole della volpe: anche se la sua rosa era appassita, l’avrebbe vista sempre nel tramonto e sarebe vissuta con lui nel suo cuore.
Anche Piccola Ragazza ricorda le parole dette dall’Aviatore e si accorge che, anche se lui un giorno dovrà lasciarla perchè anziano, sarebbe sempre vissuto con lei e lei avrebbe sempre sentito la sua risata guardando le stelle.
Così, mano nella mano di Piccola Ragazza, il Piccolo Principe ritorna bambino e si prepara a salutare la sua nuova amica pregandola di ricordare all’Aviatore il suo nome.
La bimba ritorna a casa e, prima di entrare nella nuova scuola, va a trovare l’Aviatore all’ospedale portandogli in dono la versione rilegata da lei dei disegni del Piccolo Principe che lui le aveva donato.
Solo in quel momento la madre si accorge del rapporto speciale tra i due e non riesce a fare altro che ringraziare l’anziano.
Piccola Ragazza sa che non lo dimenticherà mai come non dimenticherà mai di essere stata la bambina che è stata.

E’ il tempo che hai perduto per la tua rosa a fare della tua rosa una cosa così importante.

Animazione e grafica fatti molto bene sia per la parte disegnata semplice della “vita di tutti i giorni” sia per quella della storia del Piccolo Principe in carta pesta.
Dialoghi abbastanza fedeli al libro ma nel compenso una buona rinterpretazione in chiave moderna molto attuale anche se attinente al romanzo.
Voto: 8






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