mercoledì 5 settembre 2018

Ocean's 8 Recensione



"Da qualche parte nel mondo c'è una bambina nel suo letto che sogna di diventare una criminale, fatelo per lei"  così Debbie Ocean riesce a convincere le sue intrepide compagne a mettere a segno il colpo più grande della storia: rubare una famosa collana di Carteir del valore di milioni di dollari al Met Galà di New York.

Certamente diventare un'abile maestra di taccheggio non è il sogno a cui tutte noi aspiriamo nella vita, ma il film ti porta a empatizzare con le protagoniste tanto che all'improvviso ti viene da pensare "cavolo, l’hanno fatto loro, chiamo le mie amiche e lo voglio fare anche io” . Questo immedesimarsi è reso possibile soprattutto dal fatto che queste otto donne sono diverse tra di loro e hanno sfumature di carattere molto differenti proprio come sono quelle di un variegato gruppo di amiche. Se lo si guarda in compagnia parte la gara ad assegnare i ruoli alle proprie compagne ma immediatamente poi si realizza che “se provo a farlo anche io mi prendono ancor prima di cominciare ad immaginarlo” e con una risata si rinuncia alla carriera di ladra.

Debbie Ocean appartiene ad una famiglia di abili truffatori, è stata appena rilasciata dal carcere dove era stata rinchiusa per cinque anni promettendo alle guardie di voler mantenere un profilo basso, una vita tranquilla fatta di lavoro e pagamento delle bollette. Quello che le autorità non sanno è che quei cinque anni le sono serviti per progettare nei minimi dettagli la truffa del secolo. Comincia così l’avventura di Debbie che, accompagnata dal suo fedele braccio destro Lou,  recluta e istruisce la sua squadra.
Lou e Debbie sono le menti, gli architetti, ma un architetto senza assistenti e operai fa ben poco e così ecco che spuntano loro, le altre.
C’è Tammy che nasconde nel garage di casa sua un magazzino di oggetti rubati all’insaputa del marito e dei figli che la credono una comunissima lavoratrice alle prese con il suo deposito.
C’è Palla Nove, ribelle hacker che, fumando erba, riesce ad entrare ovunque con un semplice click, ovviamente non può mancare la parte tecnologica e geniale.
C’è Rose, stilista di dubbio gusto che, dopo un periodo di grande successo, ha conosciuto la crisi del suo lavoro e ha paura di diventare povera oltre ad avere un’abbastanza evidente personalità disturbata.
C’è Amita una ragazza indiana a servizio di sua madre per la quale fabbrica gioielli e che sviluppa un’ abilità nel contraffare ciò che produce proprio per ribellarsi alla madre che si domanda perché non abbia di marito.
C’è  Costance che quando ruba qualcosa lo fa con talmente tanta classe da non rendere possibile accorgersene anche perché persone più scaltre e silenziose di lei raramente le si incontrano.
C’è infine Daphne Kluger che è una celebrità conosciuta e amata da tutti, viene scelta da Debbie come modella che dovrà indossare la collana al Galà. Inaspettatamente si dimostrerà una tipa tosta, una con un gran cervello e sarà un jolly per la squadra a differenza di quanto lo stereotipo della modella bella e famosa potrebbe suggerire.
In maniera intelligente e organizzata lavorano settimane per far sì che tutto sia perfetto e impeccabile non tralasciando nessun particolare perchè anche due centimetri possono fare la differenza tra l’essere incastrate e il non destare alcun sospetto. La rapina per Debbie si trasforma in un pretesto per incastrare e “vendicarsi” dell’uomo che, scaricando la colpa su di lei, l’aveva fatta incarcerare: Claude Becker viene raggirato in quanto presente al Galà come accompagnatore di Daphne. Un colpo dentro il colpo come affermerà Lou.
È una commedia divertente, diretta da Gary Ross, è lo spin off della trilogia di Ocean’s che fino a quel momento aveva avuto protagonisti come George Clooney e Brad Pitt ed era incentrato sul crimine al “maschile”.
Ocean’s 8 strizza invece l’occhio al pubblico femminile, ti strappa risate,  tiene la suspance e ti porta dalla parte del “cattivo” che riesce con grandissima facilità a schiacciare il “buono” che si dimostra decisamente  tontolone e privo di carattere. E dimostra che non serve essere uomo per essere una criminale di successo. Grande spessore ha avuto la scelta del cast, tra i nomi più noti Sandra Bullock, Cate Blanchett, Sarah Paulson, Helena Boham Carter e Rihanna, mix perfetto di cervello e apparenza. Una bella dose di Girl Power che però non deve dimostrare nulla a nessuno perché è consapevole già da sé di quanto vale.
In una delle scene iniziali Lou ha dei dubbi sul piano di Debbie e domanda all’amica il perché voglia fare questo colpo e Debbie, con grandissima nonchalance, le risponde che lo farà perché lo sa fare.
VOTO 8,5




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