mercoledì 21 novembre 2018

Chi ha paura del lupo cattivo?



"Chi ha paura del lupo cattivo?Nessuno"

Così recitava il mantra che da bambini abbiamo urlato centomila volte prima di correre come impavidi eroi verso il nostro obiettivo.
Ma questa frase vale solo per il gioco, infatti, nella nostra vita di tutti i giorni continuiamo silenziosamente a ripetercela come per auto convincerci che ci sia sempre qualcuno contro cui dobbiamo schierarci per difenderci e di cui non dobbiamo spaventarci. Perché la paura, spesso, ci rende più vivi senza rendercene consapevoli.

Ma perché ci fa così paura il lupo?
Perché ci può mangiare? Perché ha i denti più affilati di noi e corre più veloce? Perché tutti ci hanno detto che ci farà in ogni caso del male? Solo perché è il lupo?

Forse ci fa paura per abitudine, non ci soffermiamo a conoscere se oltre l'aspetto minaccioso possa esserci qualcosa di più. Magari è pure vegetariano e non cerca in tutti i modi di sbranare ogni pecora incontri lungo la strada. Ci sentiamo tutti un po' pecorelle smarrite.
Tutti, anche i lupi. Siamo umani d'altro canto.

Ma il lupo allora chi è davvero?

Forse qualcuno che sentiamo diverso da noi, all'apparenza o nell'ideologia, qualcuno che magari non rispecchia la nostra idea di decoro, qualcuno che pensiamo possa rappresentare un “nemico” in grado in qualche modo di mettere in discussione noi e i nostri pensieri. A volte siamo noi i nostri stessi lupi, non altri.

Il lupo è il cattivo e non ci piace.

Ma se ci trovassimo soli, in una notte di temporale, noi, lupi e pecore, senza poterci vedere, al riparo dentro la stessa grotta, ascoltandoci e basta e rassicurandoci a vicenda per sentirci meno soli sotto la pioggia, rimarremmo sempre convinti di questo? 
Probabilmente no, forse sarebbe persino più semplice confrontarsi, e , perché no, potremmo anche fare amicizia, magari un'amicizia che dura solo per quella notte, ma sarebbe possibile. Potremmo fantasticare un nuovo appuntamento, alla luce del sole, faccia a faccia, senza sapere che, in altre circostanze, non avremmo preso la stessa decisione.
Un appuntamento al buio dove è il buio stesso a diventare il mezzo di comunicazione per scoprirsi e conoscersi.  (In una notte di temporale di Yuichi Kimura)

E allora cosa diventerebbe il lupo? Più simile a me pecora? O io assomiglierei a lui?

Forse non siamo mai stati così diversi, in fondo tutti possiamo essere i lupi di qualcun altro, e per riuscire a capirsi a vicenda, bisogna solo ricordarselo.




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