HILL
HOUSE: quando
i fantasmi sono quelli della nostra vita.
Tutti
da bambini abbiamo avuto paura del buio, dei mostri, dei fantasmi che
ci sembravano abitare la nostra calda e accogliente casa dove di
giorno ci sentivamo protetti e al sicuro e di notte vulnerabili e
impauriti tanto da confidare nell'unica arma possibile, la coperta
fin sopra la testa, per sfuggire ai nostri incubi peggiori.
Ma
qualcosa di più spaventoso e reale si muove dietro i muri di Hill
House, qualcosa che a distanza di anni non riesce ad andarsene dalla
memoria dei suoi protagonisti, qualcosa che è molto più umano di
quanto non si voglia pensare.
Steve,
Shirley, Nell, Luke e Theo ricordano l'inquieta atmosfera di quella
casa immensa, maestosa e imponente avvolta nell'oscuro del bosco, che
i loro genitori Hugh e Liv avevano preso in restauro anni prima e in
cui loro hanno trascorso parte della loro infanzia e che in ogni caso
li ha segnati per sempre. Perchè in quella casa sono successe cose
strane, cose che non si possono raccontare tranquillamente, che se
vengono dette ti fanno guadagnare la nomea di malato mentale anche se
le hai provate sulla tua stessa pelle, cose che adesso, nella loro
indipendente vita da adulti che quasi non si interessano più gli uni
agli altri, nessuno dei fratelli ha il coraggio di affrontare per
paura che esse possano divenire talmente reali da sopraffarli e farli
crollare.
Tutti
lo sappiamo bene quanto le paure possano spezzarci le gambe,
soprattutto se vengono dalla parte più profonda di noi, e spesso la
paura più grande è proprio scavare in se stessi e ritrovare
esperienze e sentimenti che avremmo voluto seppellire per sempre.
Per
questo motivo nessuno dei cinque fratelli ha più rimesso piede a
Hill House che viene considerata la principale causa della loro
distruzione familiare in quanto la madre vi è sparita nella fatidica
“Ultima Notte” e il padre non è più stato in grado, da quel
momento in poi, di occuparsi dei figli affidandoli alla zia. Eppure è
come se non se ne fossero mai andati del tutto, è come se ci fosse
un invisibile filo che li continua ad attirare verso la casa e,
inevitabilmente, li sprona a ritrovarsi come persone e come famiglia
nonostante le divisioni, gli interessi personali e i dolori li stiano
portando a separarsi sempre di più.
Ed
è proprio nei momenti peggiori che si riesce a scoprire la parte
migliore del proprio essere e si è in grado di andare avanti
fronteggiando la paura di rivelare se stessi a se stessi.
Ma
Hill House non è solo una casa antica e paurosa da cui stare alla
larga il più possibile, è lo scheletro che tutti noi nascondiamo il
più a fondo possibile nell'armadio, è la paura più profonda che
non riusciamo ad ammettere ad alta voce senza che ci tremino le
labbra, è la nostra questione irrisolta che non ci permette di
guardare al futuro e di vivere il presente al meglio ma che ci fa
schiavi del passato e di quello che siamo stati.
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